martedì 13 agosto 2013

Diamoci un taglio

Passano i giorni, Marco mantiene il suo lavoro al supermercato come magazziniere, e io come di consueto, me ne sto sul mio divano con i piedi sul baule (sempre senza farmi vedere da Marco) a scrivere quella che credo sia una nuova idea. Mi balenava da un pò in testa il desiderio di scrivere qualcosa che parlasse di me, o meglio della quotidianeità dei ragazzi dei nostri giorni. Un pò come me, Marco, Ciccio. Ragazzi che hanno dei sogni e delle ambizioni da portare avanti e realizzare in un futuro prossimo. Certo, non ho ancora capito quali possano essere le ambizioni di uno come Ciccio, ma sono sicuro che conoscendolo di più lo scoprirò.
Nel frattempo le cose vanno avanti, siamo in estate ormai e Marco ha comprato un bel paio di occhiali da sole nuovi. E' bello poter usufruire di uno stipendio.
Ciccio invece è venuto a casa con uno strano taglio di capelli. Non ci ha voluto spiegare come si fosse ridotto in quel modo ma a guardarlo bene non potevamo fare altro che prenderlo in giro e scambiarlo per una carota.
-Cì, ma che hai fatto ai capelli?- gli domandai?
-Niente, lascia stare!-
-Ma sei andato dal barbiere o li hai fatti da solo-
-Entrambe le cose!- rispose
-Come caspita è possibile?- domandai, anche Marco era presente e curioso di ascoltare.
-Sono entrato dal barbiere, appena tocca a me e comincia a rasarmeli riceve una telefonata e inizia ad urlare, si agita e se ne va lasciandomi lì. Mi è toccato prendere il rasoio e farmeli da solo.
-Ma non potevi aspettare che tornasse?-
-Ma stai scherzando? Avrei dovuto pagarlo!-

il solito scroccone...

Intanto, Ciccio, si ambientava sempre di più e questo mi faceva piacere. Come Marco, lui lavorava e entrambi avevano le giornate piene. Io invece me ne stavo quasi sempre solo in casa, la cosa però era snervante. Dovevo fare qualcosa al più presto!

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